martedì 2 giugno 2009

Scleri di mezzanotte...

Apri gli occhi, mi vedi?
Ghiaccio, i tuoi occhi sono come ghiaccio, gelidi brividi mi salgono per la schiena.
Vorrei annegare nei tuoi occhi, soffocare, perdermici per sempre e non avrei paura, perché con me ci saresti tu.
Ti chiamo, mi senti?
La tua voce è vita per me.

Ecco, ora siamo insieme: io, te e due mie amiche, siamo insieme, ma tu sei così distante, se sei qui non è certo per me, ma per lei che è sempre così bella, così perfetta così estroversa, tutto quello che io non sono.
Ti piace, si vede da come la guardi, da come le parli, da come segui i suoi movimenti, da tutte le piccole attenzioni che una volta tanto vorrei che riservassi a me, sono solo un'illusa.
Parliamo un po' distrattamente, ridiamo e i tuoi occhi, per caso, incrociano i miei.
Aria, aria cristallina, aria fresca, aria di primavera appena cominciata, finalmente riesco a respirare.
Vorrei che non distogliessi lo sguardo, vorrei restare per sempre così, a respirare l'aria pura che mi trasmetti, l'aria del tuo respiro...
Torni a guardare lei, abbandonando me ai miei deliri nel mio oblio ed è tutto buio senza te, tutto vuoto e inconsistente.
Mi chiedo se davvero mi vedi, no, non mi vedi, mi guardi e basta.
Non capisci che dentro muoio mentre sto con te, perché per te c'è lei e nessun altro, mentre per me ci sei tu, tu che mi guardi e non mi vedi, tu che mi senti e non mi ascolti, tu.
Non sono nulla per te, per quanto io mi possa sforzare non riuscirai mai a vedermi dentro, sei troppo occupato a pensare a qualcos'altro o meglio a qualcun'altra.
Sai, non credevo che aprire il mio cuore fosse così complicato, forse ho sofferto troppo, forse mi ero scordata cosa voleva dire amare, l'avevo chiuso e sigillato, ma poi sei arrivato tu, perché sei arrivato tu? Stavo bene senza di te, avevo la mia vita tranquilla e non avevo bisogno di te.
Perché sei comparso dal nulla?
Vattene, sparisci.
Voglio tornare alla mia vita, non voglio pensare a te, non voglio soffrire ancora e rimanere delusa di nuovo.
Io vengo dopo, per seconda come sempre, prima c'è lei, ogni volta è la stessa storia.
Io sono l'ultima ruota del carro, quella che c'è quando non c'è niente di meglio, quella che non ti dirà mai di no perché non vuole rimanere sola, quella che ha fatto grandi errori solo per non sentirsi di meno.
Io sono quella invisibile, quella usa e getta.
Tu non mi vuoi, ma se ti annoi prendimi, usami e gettami.
Non ti dirò di no.

1 commento:

  1. Mi hai fatto piangere con le tue parole.
    Mi è sembrato di vedere scene della mia vita, scene in qui sono sempre stata trasparente agli occhi di tutti. Scene in qui ho capito che senza ana, non potrò mai essere nessuno, e che sarò sola per sempre. Le mie lacrime ora, non saranno asciugate da lui, ne da una amica, le mie lacrime ora, si asciugeranno con l'aria estiva che entra dal mio balcone, dal sole caldo, che non riesce a scaldarmi il cuore. Il mio cuore è freddo, gelato, si riscalda solo quando sento il calore di un'amica, quando riesco a gettare quel cibo per terra, mentre lo vomito bruscamente, sempre di più, sempre con meno energie. Ma so di non essere sola, con il viso rosso, con un alito tremendo, c'è qualcuno accanto a me, strano a dirsi. E non mi sento sbagliata, non mi sento un'intrusa, sento di migliorare, ogni giorno di più, quando il mio apporto calorico di ogni giorno, va più giu, di più... Quando un pantalone che mi andava stretto lo perdo quasi perchè mi va enorme. Sarò qualcuno, qualcuno mi vedrà, si ricorderanno il mio nome, lascierò un segno, come quella anoressica forse. Però lo lascierò, e non importa se ci vorrà tempo, voglio che per una volta qualcuno mi ami, voglio che per una volta io non dipenda dal cibo. Io voglio dipendere da lui, dalla mia vita, dalla mia vita che, vuole tutte ma non me.

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